NOCETUM: accoglienza, cura dell’ambiente e sostenibilità

Il Centro Nocetum, all’interno della Valle dei Monaci, confinante con il parco della Vettabbia e porta del Parco agricolo Sud di Milano, nasce come realtà cristiana e, in quanto tale, pronta all’accoglienza delle persone in difficoltà.

Nocetum ospita infatti al suo interno una comunità educativa che offre, per l’appunto, accoglienza e aiuto a donne, e ai loro bambini, che si trovano a vivere condizioni di fragilità e di disagio sociale.

Le testimonianze di chi gestisce la Cooperativa Nocetum ci mostrano in modo chiaro l’immenso valore etico, sociale e religioso di questo progetto portato avanti con amore e dedizione da persone illuminate che spesso mettono a disposizione volontariamente tempo e competenze, ma soprattutto offrono generosità e amore a chi ne ha più bisogno.

Scopriamo insieme che cosa è Nocetum anche attraverso le dirette testimonianze degli operatori

di Valeria Cudini

Come nasce e come si evolve Nocetum

La nascita dell’Associazione Nocetum risale al 1998 per opera di Suor Ancilla Beretta (Ambrogino d’oro 2011) che da allora ne è presidente, di Gloria Mari (geologa, giornalista, teologa, attualmente presidente della Nocetum Società Cooperativa Sociale) e di un gruppo di volontari laici.

Nel 2010, poi, si costituisce la Nocetum Società Cooperativa Sociale funzionale a risolvere in modo più strutturato le richieste delle persone in difficoltà e la promozione del territorio.

Dal gennaio Nocetum, per il suo impegno nella custodia del creato e nel sostegno sociale delle persone in stato di disagio, è stata riconosciuta come Comunità Laudato si’.

Inoltre, il 9 luglio 2012 la Comunità Nocetum è stata anche riconosciuta dal cardinale Angelo Scola, arcivescovo della diocesi di Milano, come Associazione privata di fedeli.

Le testimonianze degli operatori dell’Associazione

In un’intervista pubblicata sul canale YouTube della Cooperativa Nocetum, Gaetano Lembo, responsabile amministrativo della Cooperativa, racconta sia della bellezza del progetto sia della fatica di riuscire a produrre, offrire servizi e, contemporaneamente, permettere che la sostenibilità sia incamerata e ridistribuita attraverso servizi per gli indigenti che non hanno una redditività, solo con la semplice possibilità di aiutare l’altro. Nonostante tutte le difficoltà, Lembo descrive questa operazione come qualcosa d’impagabile.

Altre testimonianze significative sono quelle dei volontari impegnati su più fronti. Per esempio Daniela Borghetti, che ci porta la sua esperienza decennale del doposcuola per i bambini delle elementari spesso figli di extracomunitari con problemi di lingua e differenti modi di apprendere. Molti di questi bambini vengono seguiti nel tempo, ovvero per tutto il percorso delle scuole elementari.

O l’esempio di Francesco Baldanzi, un architetto, che riflette sul fatto di avere del materiale non solo fisico ma anche umano per capire come mettere al servizio degli altri una professionalità come la sua. «Nocetum è diventato punto di riferimento attraverso il quale il sistema può capire come altre realtà delle periferie milanesi possono trovare spunto per diventare anch’esse centri d’accoglienza e di attenzione verso i più deboli» afferma.

C’è poi la testimonianza di uno dei rappresentanti della Comunità di Alleanza dell’Associazione Privata dei Fedeli di Nocetum, Giorgio Toffali, che racconta di quando i fedeli andavano a pregare in una cappellina a Chiaravalle fino a che non si sono trasferiti nel 1988 dove ora c’è la chiesetta dei santi Filippo e Giacomo e che allora era una vera e propria topaia, dimora di topi e bisce. Ripulita, divenne subito luogo di preghiera.

La chiesetta

La chiesetta di Nosedo ha avuto vicende alterne. I due momenti storici significativi sono due: uno che risale ai primi secoli del primo millennio, quando i vescovi milanesi e parte della popolazione si rifugiavano per sfuggire alle invasioni barbariche; e l’altro tra il 1200 e il 1250, quando alcuni monaci di Chiaravalle vi si stabilirono e costruirono una grangia (antica fattoria).

Si arriva poi ai giorni nostri con un’importante ristrutturazione negli Anni 80 che ha consentito di salvare la chiesetta dal degrado e dall’abbandono. Un passaggio definitivo è quello del 2012 quando a tempo record, in meno di un anno, vengono svolti i lavori sotto la direzione artistica del professore Alberico Barbiano di Belgioioso per risanare l’edificio aggredito dall’umidità, restaurare i dipinti murali del XIV secolo portando alla luce dettagli rimasti sino ad allora nascosti e realizzare scavi archeologici che hanno permesso, mediante la collaborazione con la Soprintendenza ai beni archeologici della Lombardia, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e la stessa Associazione Nocetum, di fare luce sulla storia secolare del luogo.

Di che cosa si occupa Nocetum

Oltre a essere casa d’accoglienza, a Nocetum vengono organizzati percorsi didattico-educativi sia per scuole sia per gruppi, attività di volontariato e iniziative che favoriscono integrazione e coesione sociale del territorio.

Nello specifico, sono attivi un doposcuola settimanale per bambini delle elementari, la distribuzione due volte al mese del pacco viveri, un corso di italiano per le donne ospiti e per le altre donne del territorio.

In più, vengono organizzati eventi e iniziative di coesione sociale e seminari aperti a tutti su temi quali la salute, la casa, il lavoro, le pari opportunità, l’infanzia e l’obbligo scolastico.

È inoltre attivo un servizio di ristorazione che fa capo a un progetto, Dalla terra alla tavola, che nasce per dare un’opportunità di formazione e occupazione a donne in difficoltà. Tale servizio può accompagnare feste, ricorrenze, riunioni e incontri con la possibilità di gustare prodotti genuini del territorio e di alta qualità. I menu sono curati da chef interni in collaborazione con donne provenienti da diversi Paesi. Il risultato è un’offerta di cibi italiani, lombardi ma anche multiculturali e vegetariani con prodotti tutti di Nocetum.

Come sono organizzati gli spazi

La City Farm

Un grande spazio verde accoglie giochi per bambini e una City Farm, ovvero una fattoria urbana che si pone l’obiettivo di far scoprire il legame che unisce il mondo rurale e quello urbano.

Ai visitatori viene mostrato un esempio di gestione sostenibile e di responsabilità economica e sociale a servizio della collettività.

All’interno della City Farm ci sono circa 25 galline ovaiole, un gallo, conigli, pavoni, oche, anatre, tre caprette e due asini. Inoltre, sono messe a dimora circa una decina di arnie, compresa un’arnia didattica, per la produzione di miele.

Nell’ortofrutteto vengono prodotti ortaggi e frutta stagionali ed è presente un’aiuola funzionale alle attività didattiche dei più piccoli e dei diversamente abili.

Il frutteto è stato piantumato in gran parte con antiche varietà non presenti sui normali canali commerciali e di mercato. Ci sono anche coltivazioni di piccoli frutti, piante aromatiche ed erbe officinali.

L’insieme di antiche varietà e queste particolari coltivazioni genera la produzione di sapori antichi dove la diffusione della conoscenza è tra le principali finalità dell’azione di valorizzazione della Valle dei Monaci.

La Bottega

In Bottega sono in vendita prodotti alimentari e di altro genere ma sempre di alta qualità che prestano particolare cura alla sostenibilità e alla solidarietà.

I prodotti di Nocetum vanno dal famoso liquore Nocino, l’Aperitivo e la Grappa di noci qui coltivate al miele prodotto dalle arnie.

Si possono poi trovare i prodotti provenienti dal circuito nazionale delle abbazie e i prodotti a Km 0 del Parco agricolo Sud di Milano; prodotti provenienti da comunità e progetti sociali dove lavorano persone in difficoltà o in stato di fragilità e prodotti del mercato Equo &Solidale.

Per informazioni

Contatti
 

Post Author: Valeria Cudini

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