I droni per la videosorveglianza, sono l’ultima frontiera per quel che riguarda la sicurezza delle case private. Nel corso degli anni molti proprietari di ville e abitazioni autonome hanno deciso di utilizzare questo tipo di tecnologia. Ma come funzionano i droni per la sorveglianza privata? Scopriamolo insieme
Droni, sorveglianza privata e normativa
Spesso quando si parla di droni, la prima associazione che viene in mente è l’applicazione che ne viene fatta in campo bellico. Tuttavia, negli ultimi anni, il drone è stato sdoganato anche per la sorveglianza privata, soprattutto per quel che riguarda ville e abitazioni autonome. A favorire questo mercato ci sono diversi fattori. Anzitutto i droni sono diventati apparecchi sempre più piccoli e sofisticati, ma, allo stesso tempo, sempre più accessibili dal punto di vista economico.
In secondo luogo, sono state promulgate normative ad hoc che regolano l’utilizzo di questi strumenti in ambito civile. Nel nostro ordinamento, infatti, I droni sono giuridicamente equiparati agli aeromodelli. Inoltre, se il loro peso a terra è inferiore ai 250 grammi non è obbligatorio avere un attestato di competenza o immatricolare se stessi e il drone.
Tuttavia, gli apparecchi di sorveglianza non rientrano in questa casistica poiché, come aggiunge la norma stessa, se il drone è dotato di fotocamera o microfono, anche se pesa sotto i 250 grammi, andranno registrati sia lui sia il pilota. Conoscere le normative relative all’utilizzo dei droni è fondamentale per un uso corretto dei suddetti velivoli. Come è necessario effettuare l’esame per ottenere l’attestato di competenza, rilasciato dall’Enac.
Ma come si utilizzano i droni per la videosorveglianza?
Le caratteristiche dei droni
I droni per la videosorveglianza di ville e abitazioni autonome sono tutti apparecchi tecnologici che permettono di controllare, attraverso una App del proprio telefonino, il proprio giardino di casa e l’ambiente circostante. Questi apparecchi sono dotati della funzione denominata «FPW», ovvero «First Person View», che permette di riprendere video e scattare foto in prima persona.
Detto in altre parole, dal proprio cellulare si avrà l’esatta visuale del drone, proprio come se si osservasse con i propri occhi l’oggetto che sta inquadrano l’apparecchio. Inoltre, esiste la funzione «follow me» che permette al drone di seguire un soggetto indicato dal proprietario, attraverso il telefonino, in modo da tenerlo d’occhio e comprendere le sue intenzioni.
Altra cosa da tenere presente è che i droni sono dotati di speciali sensori che consentono loro di evitare ostacoli o regolarsi autonomamente nel caso di un cambio di vento che possa minarne il volo. Infine, è bene sottolineare che tutti i droni sono dotati di un’autonomia di volo diversa.
Occhio alla privacy
Uno degli argomenti più complessi relativo ai droni riguarda la privacy. Si tratta di una tematica a lungo sviscerata e che ha scatenato non poche polemiche nel corso degli anni. Non è consentito, per esempio, utilizzare i droni in luoghi pubblici o che siano di un altro privato. Allo stesso modo è vietato utilizzare il drone in cortili condominiali, nei parchi o per spiare all’interno delle abitazioni. Sembrano regole scontate, ma, in realtà, non lo sono. Se, infatti, si perde il controllo del drone per un attimo e questo finisce per filmare l’interno della casa del vicino o anche solo il suo giardino, si rischiano sanzioni pesanti. Quindi, se ci si intende affidare a questi strumenti per sorvegliare la propria abitazione, bisogna tenere presente tutto un ambito giuridico e normativo per non incorrere in brutte sorprese.