soSushi&Sound, esperienza gluten free a suon di musica

Un locale dove dialogano cucina nipponica, caraibica e sicula studiata anche per i celiaci. Il tutto accompagnato da colonne sonore create ad hoc da dj esperti

di Valeria Cudini

La scelta di soSushi&Sound è in primis una scelta affettiva. Che il cibo sia amore è indiscutibile, che io sia innamorata del sushi, chi mi conosce benelo sa – e in questo non sono neanche particolarmente originale -; ma per me ha assunto un significato particolare il modo e soprattutto il perché sono “entrata in contatto” con soSushi&Sound.

Questo locale e la nascita di #alpassocoitempi vanno di “pari passo”…

Il perché ha a che fare con la nascita di #alpassocoitempi. Era di martedì, era il 7 luglio, ero appena uscita da una lunga riunione per la messa a punto del blog con Alessandro Veronesi, era tardi, non faceva troppo caldo, era quasi ora di pranzo, avevo fame.

La zona Lotto di Milano non la conosco così bene come altre, questo un po’ mi turba perché non è da me, quindi decido di affidarmi all’amato Google.

Erano mesi che non mangiavo sushi. Dovevo mangiare sushi, da troppo tempo che albergava in me questo desiderio, quasi un imperativo categorico kantiano. Dicevo: scelgo di affidarmi all’amato Google. Può sembrare un mezzo freddo, e forse lo è in generale, ma solo non se si va prima a verificare di persona che la scelta proposta valga veramente la pena.

Il karma mi parla sempre e spesso mi parla bene

La cosa incredibile, che mi fa sempre pensare che la mia vita sia guidata da un karma preciso, è che Google mi trova un sushi restaurant a 200 metri da dove sono io. Pazzesco. Decido di andare subito a vedere. I passi sono svelti, la curiosità è molta, l’allegria pure.

Il sole è accecante e il bianco dei gazebo esterni mi colpisce. Capisco subito che non si tratta di un “sushi” qualunque, niente a che vedere con “sushi allyou can eat” strapieni a pranzo nell’era preCovid. Mi piace, non c’è niente da fare, sono già pronta a spendere più del dovuto, ma so che ne varrà la pena.

Il “concept” “al passo coi tempi” di Lello Mascolo: contaminazioni con playlist musicale

Entro e l’interno mi piace ancora di più dell’esterno, tanto che, appena finita la richiesta per un posto fuori, ho già cambiato idea e chiedo se è possibile stare dentro. C’è l’aria condizionata non troppo alta (perfetta per me), il posto è “stiloso”, design modernissimo, il bianco e il viola trionfano, i divanetti mi conquistano immediatamente, l’ambiente è raccolto, non saprei come definirlo.Mi rendo immediatamente conto che il “concept” (come usano dire tutti ormai, quindi lo dico anch’io) è innovativo. Come potrei definirlo? Caffè moderno in stile luxory, decisamente “al passo coi tempi” o persino “avanti”, quasi newyorkese ma anche un po’ parigino per il modo che ha di accoglierti, un po’ lento e molto rock. Perché per me rock e lento vanno benissimo assieme. Il primo valore aggiunto è senza dubbio la musica, curata in prima persona da Lello Mascolo, dj e producer, imprenditore di successo anche nel mondo della ristorazione. Il concept, infatti, punta a regalare un’esperienza di gusto abbinata a una musicale. Le colonne sonore scelte sono calibrate in base ai piatti proposti dopo un attento studio di come un genere musicale possa abbinarsi a un piatto e addirittura come possa influenzare l’esperienza degustativa. Il jazz, per esempio, ben si adatta al pesce e alla cucina asiatica.

Mi siedo e guardola vetrina che dà sulla strada. Abbasso lo sguardo e comincio a leggere il menu sulla tovaglietta. La scelta è ampia e particolare, vorrei prendere tutto, ma i prezzi sono un po’ alti. Lo so, ci sta, la qualità si intuisce anche solo dalla scelta della combinazione di alimenti è altissima. Devo provare almeno due piatti e così faccio. Dopo lunga e sofferta consultazione con sagge rinunce scelgo: un Burritos Spicy Salmon e un Uramaki Spicy Tuna Crispy.

Presentazione top, gusto eccellente con tutte le sfumature che voglio sentire

Berrò acqua – anche in questo caso soffro un po’ – poi mi ricordo del sommo Gualtiero Marchesi che considerava l’acqua l’unico possibile abbinamento alle differenti pietanze e mi placo. Arriva il Burritos: la presentazione “spacca”, direbbero i giovanissimi. Essenziale, elegante, coloratissima, un quadro alimentare insomma. Assaggio piano, mi devo trattenere, vorrei divorare quella sorta di piadina di riso avvolta da un sottilissimo “foglio” giallo (sarà curcuma mi dico) con quel salmone speziato e piccante che mi solletica subito le papille. È buonissimo, devo dirlo, lo dico subito a Lello, comincio a parlargli, a fargli i complimenti. Lui risponde un po’ di fretta, i tavoli si stanno riempendo. Prometto che parlerò del suo soSuShi&Sound. Mantengo la promessa, eccomi qua.

Dallo chef Danny Vasquez Moralez nel piatto un connubio Caraibi, Giappone e Sicilia

Finisco troppo in fretta ma so che deve arrivare l’uramaki e il pensiero mi consola. Che dire? Perfetto. Ha tutte le sfumature di sapori, ci sono tutte le consistenze. Lo chef è un campione. Si chiama Danny Vasquez Moralez, è un giovane chef dominicano che, insieme a Moscolo, ha creato un connubio ideale tra sapori caraibici, nipponici e siciliani che non hanno eguali.

Andare a mangiare da soSushi&Sound è davvero un’esperienza. Lasciatevi guidare dalla musica e dall’istinto. Sarà tutto decisamente molto rock!

Unico sushi gluten free autorizzato dall’AIC

Ah stavo per dimenticarmi: il secondo valore aggiunto è che il ristorante è l’unico sushi gluten free autorizzato AIC. Anche se non siete celiaci percepirete la leggerezza delle preparazioni che, oltre a essere senza glutine, sono al riparo da contaminazioni. Questo perché un ingrediente gluten free non solo è privo della sostanza responsabile dell’intolleranza, ma non è stato a contatto con essa.

Let’s try it and feel the sound!

Post Author: Valeria Cudini

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