A tutta melanzana

Alcune curiosità sull’origine del nome, le sue proprietà e una nostra ricetta golosa su uno degli ortaggi più amati della nostra cucina e non solo

di Valeria Cudini

Alle origini della melanzana

La melanzana, protagonista della cucina siciliana, regina di piatti della tradizione a tutti noti ed elemento versatile della cucina italiana, da dove arriva?

Le sue origini sono antichissime, tanto che fino al VII secolo erano sconosciute nel nostro Continente. Sono state portate dagli Arabi che a loro volta le avevano scoperte in Persia dove erano giunte dall’India del Nord. Ma non la storia non finisce qu! C’è persino chi sostiene che la Cina la coltivasse prima di Cristo.

Il termine “melanzana” associato a qualcosa di negativo

Da principio la nostra amata melanzana è associata a qualcosa di molto negativo. Gli Arabi la chiamano badinjian, ovvero qualcosa che somiglia a “uovo del diavolo”.

Alcuni in Spagna sostenevano persino che la melanzana potesse causare malattie come isteria, tisi e cancro. Altri, che cambiasse il colore della pelle.

In Italia addirittura si conia il termine latino mela insana, “frutto non sano”.

In occitano, invece, era vietase che, letteralmente, significa “pene d’asino”, perché si credeva avesse effetti afrodisiaci, come si legge nella commedia Clizia di Machiavelli.

E per finire il nome turco, paticlan, termine sostanzialmente legato al verbo “esplodere”.

Niente di buono, parrebbe, a sentire queste definizioni a dir poco curiose, eppure un ortaggio amatissimo, e non solo dagli italiani.

La Violetta lunga palermitana

Le proprietà benefiche

La melanzana si associa a proprietà depurative grazie all’alto contenuto in acqua, fibre e al basso indice glicemico.

Se ne riconoscono, inoltre, effetti antiossidanti e protettivi dell’apparato cardiovascolare.

La melanzana è infatti ricca di vitamina C, sali minerali e povera di proteine, grassi e carboidrati.

Magnesio: (14 mg per 100 g)

Calorie (25 cal per 100 g)

Stagionalità: da giugno a ottobre

Le tipologie

Sono molte le varietà di melanzane. Ricordiamo:

– la violetta lunga palermitana, forma allungata e di colore viola scuro;

– la tonda comune di Firenze, tonda e di colore viola chiaro;

– di Murcia, rotonda, viola chiaro, ha foglie e frutti spinosi;

– la rossa tonda (DOP) di Rotonda, simile in forma e colore a un pomodoro, dal caratteristico sapore piccante.

La tonda di Murcia

RICETTA: CALAMARATA CON PESCE SPADA E MELANZANE

Calamarata con pesce spada e melanzane

Ingredienti

  • Calamarata 320 g
  • Pesce spada  400 g
  • Melanzana scura 1
  • Pomodorini ciliegini 10
  • Passata di pomodoro 300 g
  • Ricotta dura salata
  • Olio EVO
  • Aglio
  • Finocchietto
  • Peperoncino
  • Sale

Procedimento
Tagliare la melanzana a cubi di circa 3 cm, metterli in uno scolapasta, salare con sale grosso, mescolare e mettere un peso per “schiacciarli” in modo che perdano un po’ della loro acqua. Lasciare così per 30′ poi sciacquare e asciugare bene.
Tagliare i pomodorini a metà e mettere da parte.
Tagliare il pesce spada a cubi di 2-3 cm e mettere da parte.
Tritare il finocchietto.
In una padella antiaderente mettere abbondante olio EVO, uno spicchio d’aglio e scaldare. Togliere l’aglio prima che si colori e aggiungere le melanzane.
Portare a cottura in pochi minuti, togliere e asciugare con carta assorbente.
Recuperare l’olio EVO che si potrà riutilizzare per una seconda frittura leggera.
Nella stessa padella, mettere poco olio EVO nuovo, uno spicchio d’aglio e un piccolo peperoncino fresco tagliato a pezzi. Scaldare, aggiungere i pomodorini e poco dopo la passata.

Cuocere 10′, aggiungere il pesce spada e cuocere ancora per 2/3 minuti. Togliere l’aglio, unire le melanzane, un po’ di finocchietto e tenere in caldo.
In una pentola portare a bollore l’acqua, salare e cuocere la pasta al dente, scolarla e saltarla 1’ nel sugo.
Impiattare grattugiando la ricotta salata e aggiungendo altro finocchietto.

Buon appetito!!! 

Particolare calamarata con spada, ricotta e pomodorini

Post Author: Valeria Cudini

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