Cocciuto, concept internazionale con profonde radici italiane

Per una pausa pranzo chic e moderna o per una serata in ottima compagnia con pizze gourmet e proposte internazionali. Cocciuto risponde alle esigenze dei palati più esigenti. Da provare

di Valeria Cudini

Cocciuto si fa in tre. Tre location dopo la prima di via Bergognone, la seconda di Corso Lodi e, da novembre 2019, la terza di Via Melzo 16 angolo Spallanzani.

Noi di #alpassocoitempi abbiamo provato per voi l’ultima – io avevo già provato il Cocciuto di Corso Lodi – per un pranzo.

Quando si entra da Cocciuto l’atmosfera che si respira è volutamente internazionale. A cominciare dagli arredi scelti dal fondatore Paolo Piacentini dopo l’ispirazione nata al ritorno da un viaggio a New York. L’idea di Piacentini è stata sin da subito quella di realizzare una location dal design urban chic in linea con la proposta di piatti internazionali.

La proposta delle pizze e la scelta di materie prime d’eccellenza solo made in Italy conferma l’intenzione di mantenere ben visibili le profonde radici italiane.

Un format moderno per un’esperienza del bello oltre che del buono

Il format giovane ed elegante, con divanetti in velluto, pezzi accuratamente scelti abbinati a cromie e luci di design, retroilluminazione del logo, mette subito in chiaro che anche se si sceglierà di mangiare “solo” una pizza non si tratterà della classica pizza tradizionale. Mangiare una pizza da Cocciuto diventa un’esperienza del bello oltre che del buono.

Pizze dal cornicione pronunciato con impasto leggerissimo e condimenti ricercati

La selezione è di 25 pizze il cui comune denominatore è l’impasto leggerissimo, la ricercatezza dei condimenti e il cornicione pronunciato.

Tante le proposte: dalle più classiche come Margherita, Marinara e Bufala Cocciuta (reinterpretazione della Margherita con Bufala) alle più insolite che diventano veri e propri piatti gourmet sia per l’eccellenza dei prodotti utilizzati sia per l’estetica. Qualche esempio? La pizza Monaco con crema vaccina, bufala, culatta cotta, chips di patate dolci, provole delle Madonie e basilico o la Vendicari con fior di latte “Km O”, tonno, pomodoro semi-dry, cipolla croccante, polvere di zenzero, salsa alla menta e basilico.

Noi abbiamo provato per voi la Vesuvio con crema di Pomodoro del Piennolo DOP, pomodoro del Piennolo Rosso, Alici di Cetara, polvere di olive caiazzane presidio Slow Food, stracciatella di bufala Km 0, fior di cappero, olio extravergine di oliva, basilico fresco.

Pizza Vesuvio

Molto buona, di ottima qualità e dall’impasto davvero leggerissimo.

Va però fatto un passo indietro per spiegare che, quando noi abbiamo assaggiato la Vesuvio, che abbiamo diviso in due, eravamo già abbastanza sazie dato che abbiamo scelto di provare alcune delle proposte del menu cucina.

Il menu oltre la pizza: Sfizi da condividere, Single, Cocciuto Bowls, Hamburgers

Sì perché Cocciuto non è solo pizza ma anche una cucina di respiro internazionale con pochi piatti ma mirati, in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.

Si può partire con gli Sfizi da Condividere che, come il nome stesso preannuncia, predispongono a un momento conviviale, quindi perfetto per un gruppo di amici. Questa prima proposta è a base di nachos, patate tripla cottura con salse artigianali, il gran fritto e l’avocado toast che abbiamo trovato un piatto esteticamente ben riuscito, coloratissimo, raffinato e dall’ottimo bilanciamento di sapori. Unica nota: da attenzionare la temperatura in uscita del piatto, l’uovo era leggermente freddo.

Avocado toast

Si passa poi ai Single, piattiin cui lo chef ci mostra tutto il suo estro. Noi abbiamo sperimentato, il Padthai, il polpo laccato al miele con crema di stracciatella e polvere di olive. Questo piatto aveva un equilibrio dei sapori praticamente perfetto con tutte le consistenze giuste. La stracciatella a nostro avviso era un po’ troppo fredda.

Polpo laccato al miele

La proposta menu prosegue con le Cocciuto Bowls e l’amatissimo poke con base salmone e verdure perfetto per una pausa pranza veloce ma senza rinunciare alla linea e al gusto e termina, per l’offerta salata, con gli Hamburgers di scottona a chilometro 0.

Si chiude in bellezza con i Dessert di altissima qualità come il cannolo scomposto o i Cocciutelli, specialità della casa, ovvero delle ciambelline di pasta fritta ricoperte da una mousse al cocco e Nutella.

Lo chef Farias non dimentica le radici italiane

Lo chef Nicolò Farias oltre a farci ripercorrere i suoi viaggi intorno al mondo attraverso i differenti sapori che porta in tavola vuole ricordarci sempre le sue origini italiane. E lo fa con piatti della tradizione nostrana come i Mezzi paccheri Mongrano Felicetti al pomodoro e basilico fresco e le tagliatelle Alfredo, un omaggio alla Dolce Vita Anni ’50 mantecate con fonduta di parmigiano e burro acido al timo con aggiunta di zeste di limone verde e spolverata di Conciato Romano.

Ottima l’offerta di birre italiane

Assolutamente degne di nota le birre italiane: una selezione del birrificio Angelo Poretti e le birre artigianali del Birrificio italiano. Ho provato una Bibock, birra ambrata del Birrificio italiano a bassa fermentazione, note di caramello e miele di castagno che si abbinano a profumi di erbaceo resinosi di luppoli. Una vera delizia per il palato e ottima abbinata sia all’avocado toast sia al polpo laccato.

Bibock porta la scritta: La Prepotenza, Cogli l’attimo, cogli l’essenza.

Bibock – Birrificio italiano

Quale miglior augurio per tutti noi? Immaginiamo la prepotenza come un valore: andiamoci a prendere, senza danneggiare nessuno, ciò che potrebbe scapparci dalle mani. Carpe diem! Ci facciamo una pizza da Cocciuto?

Post Author: Valeria Cudini

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