RUBRICA – CALCIO FEMMINILE: L’Italia saluta l’Europeo tra rimpianti e considerazioni tecniche

L’Europeo 2022 è terminato e l’Italia ha giocato probabilmente al di sotto delle proprie potenzialità. In un girone abbordabile, la nostra Nazionale è sembrata spesso in ritardo rispetto alle avversarie. In particolare con la Francia, il limite tecnico è apparso evidente e le transalpine sono riuscite a sfruttare tutte le occasioni nella prima frazione, vincendo il confronto diretto per 5-1.


Nella seconda sfida, con un equilibrio maggiore a centrocampo, l’Italia non ha demeritato e ha trovato un ottimo pareggio contro l’Islanda per 1-1.

Ma è mancata la spinta offensiva che aveva regalato i quarti all’ultimo Mondiale, in particolare contro il Belgio che si è chiuso bene e ha sfruttato le occasioni che ha avuto. L’Italia non è riuscita a verticalizzare e a sfruttare bene le fasce esterne in cui spesso è andata in difficoltà in particolare contro la Francia.
Così le belghe sono riuscite a battere le Azzurre per 1-0 e a qualificarsi per i quarti dove però non sono riuscite a superare l’ostacolo Svezia che le ha battute per 1-0

di Alessandro Delfiore

Dopo l’eliminazione dell’Italia sono piovute critiche su Milena Bertolini che ha cambiato più volte il modulo dopo avere iniziato con il 4-3-3, è passata a un 4-4-2 più quadrato in cui la spinta offensiva arrivava però principalmente da Barbara Bonansea sulla fascia sinistra. Le nostre attaccanti non sono riuscite a segnare nonostante i nomi fossero di tutto rispetto: Valentina Giacinti, Cristiana Girelli, Daniela Sabatino.

Barbara Bonansea

Ad accendere le speranze era stata invece Martina Piemonte, giovane attaccante del Milan, che è riuscita laddove le veterane non sono arrivate ovvero al goal. La critica è arrivata invece soprattutto al centrocampo con Aurora Galli e Manuela Giugliano insufficienti nella prima sfida e in difesa con Sara Gama, depennata nell’ultima sfida nonostante fosse il Capitano della Nazionale.

Martina Piemonte ©Photo: Cinzia Camela. LiveMedia – World Copyright

In porta ottime prestazioni di Laura Giuliani, sempre una sicurezza. Molti hanno pensato, inoltre, che sulla fascia sinistra l’ottima Alia Guagni sarebbe stata utile e anche Valentina Bergamaschi, che non ha demeritato in questa competizione, poteva essere schierata più arretrata per sfruttarne la corsa.
Tanti appunti per Milena Bertolini che vede tutti i giorni le calciatrici e sicuramente sa meglio di noi quali siano le giuste soluzioni. Tanti hanno invocato un cambio in panchina nonostante siano state anche le altre Nazionali a crescere: la Francia era tra le favorite ed è uscita solamente in semifinale contro una grande Germania.

Laura Giuliani, portiere

L’Islanda è una Nazionale storica ed è stata parecchio sfortunata, mentre il Belgio era ben posizionato in campo e con centrocampiste e attaccanti molto pericolose. Le belghe, inoltre, hanno subito pochissime reti con la difesa che si è rivelata punto chiave di questa competizione.

A trionfare sono state le inglesi al loro primo trofeo continentale, battendo 2-1 la Germania otto volte campione, con la spinta del pubblico di Wembley grazie alla rete di Chloe Kelly ai supplementari.

Finale dell’Europeo di calcio femminile – trionfo della Nazionale inglese

Le formazioni della finale

INGHILTERRA (4-2-3-1): Earps; Bronze, Bright, Williamson, Daly (88′ Greenwood); Stanway (88′ Scott), Walsh; Mead (64′ Kelly), Kirby (56′ Toone), Hemp (119′ Parris); White (56′ Russo).
A disposizione: Hampton, Roebuck, Carter, Stokes, England, Wubben-Moy.
Ct. Wiegman


GERMANIA (4-3-3): Frohms; Gwinn, Hendrich, Hegering (103′ Doorsoun), Rauch (113′ Lattwein); Magull (91′ Dallmann), Oberdorf, Däbritz (73′ Lohmann); Huth, Schuller (67′ Anyomi), Brand (46′ Wassmuth).

A disposizione: Schult, Berger, Kleinherne, Lattwein, Freigang.

Ct. Voss-Tecklenburg

Le inglesi festeggiano in campo

Bilancio e considerazioni conclusive sull’Europeo


L’Europeo è stato un grande successo, con un pubblico che è cresciuto nel corso della competizione: 87.000 spettatori della finale, record per una competizione europea sia maschile sia femminile.

Molte allenatrici hanno dimostrato che la tattica sta anche nell’essere donne che mettono sempre più in risalto i propri valori. Le tante critiche, invece, arrivano dai non addetti ai lavori, giustamente liberi di esprimere la propria opinione anche se, per l’ambiente di calcio femminile, sarebbe gradito se le suddette critiche fossero fatte con maggior garbo, soprattutto se non si sa bene di che cosa si stia parlando.

Ma il tifoso parla la sua lingua e non conosce limiti, anche se nel calcio femminile sembra che ci sia più educazione, maggior empatia e diritti.

Perciò rinnoviamo il nostro Forza Azzurre e tifiamo le nostre connazionali per cercare di centrare la qualificazione al Mondiale in Australia e Nuova Zelanda che si giocherà l’anno prossimo che seguiremo per voi su alpassocoitempi.com

Post Author: Valeria Cudini

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