LETIZIA BATTAGLIA, UNA FOTOGRAFA POETICA E POLITICA

“Io sono una persona, non sono una fotografa. Sono una persona che fotografa”.

Questo amava dire di sé la grandissima fotografa LETIZIA BATTAGLIA, una donna eccezionale sotto numerosi punti di vista.
La sua morte ci priva di un’eccelsa artista in grado di esercitare una profonda critica sociale al di là dei luoghi comuni, mettendo in discussione i presupposti visivi della cultura contemporanea, costruendo così la propria cifra stilistica.
Emerge, in tal modo, la vera natura di LETIZIA BATTAGLIA, un’intellettuale controcorrente, una fotografa poetica e politica che prova interesse per tutto ciò che la circonda, vicino o lontano da sé

di Francesca Ratti

Pier Paolo Pasolini al Circolo Turati durante il dibattito “Libertà d’espressione tra repressione e pornografia” dedicato alla censura e alle vicende processuali del film “I racconti di Canterbury” 1972, Milano ©, Letizia Battaglia

LETIZIA BATTAGLIA (Palermo, 1935 – Cefalù, 13 aprile 2022) è stata tra le prime donne fotoreporter italiane, dal 1974 al 1991 dirigendo il team fotografico del quotidiano comunista del pomeriggio di Palermo “L’ORA” e fondando in seguito l’agenzia “Informazione Fotografica”.

Nel 1991 fonda la rivista “Mezzocielo”, bimestrale realizzato da sole donne.

La fotografa, con le sue immagini in bianco e nero dense di contrasti, ha saputo raccontare con passione militante i sanguinosi anni delle guerre di mafia siciliana. Ma oltre a questi macabri soggetti, il suo geniale obbiettivo ha continuato a immortalare i suoi soggetti preferiti: giovani donne e bambine che rimandano a un futuro possibile.

L’artista è stata anche regista e ambientalista tanto da esser stata assessore dei Verdi durante la giunta di Leoluca Orlando negli anni della Primavera Siciliana, deputata all’Assemblea Regionale Siciliana. È stata, inoltre, editore delle Edizioni della Battaglia e cofondatrice del centro di documentazione “Giuseppe Impastato”.

Nel 1985 ha ricevuto a New York il Premio Eugene Smith per la fotografia sociale, prima donna europea, e nel 1999 a San Francisco The Mother Johnson Achievement for Life.

La società tedesca di fotografia la insignisce del The Eric Salomon Price nel 2007 e nel 2009 riceve a New York il Cornell Capa Infinity Award.

Viene segnalata dal Peace Women Across the Globe tra le mille donne per il Nobel per la pace e nel 2017 il New York Times la nomina, unica italiana, tra le 11 donne più rappresentative dell’anno.

Sempre nel 2017 ha inaugurato il Centro Internazionale di Fotografia, presso i cantieri Culturali alla Zisa di Palermo dove ha diretto e curato la selezione di mostre e incontri dedicati alla fotografia storica e contemporanea. 

Letizia Battaglia, Franca Rame durante lo spettacolo dei burattini alla Palazzina Liberty, 1974 © Letizia Battaglia

LETIZIA BATTAGLIA è da sempre riconosciuta come una delle figure principali della fotografia contemporanea sia per i suoi scatti sia per il valore etico e civile da lei attribuito al fare fotografia.

L’artista nel corso della sua vita ha raccontato Palermo da insider, senza però tralasciare i volti dei poveri e le rivolte di piazza, avendo come punto di riferimento privilegiato quello della città per osservare la realtà. Il suo lavoro ha rappresentato un “manifesto” dove le sue convinzioni venivano esposte in maniera poetica e colta ma al contempo diretta e vera, dove le immagini catturavano un’emozione deflagrante e un sentimento di pietas.

La sua figura di donna e di artista è stata indagata da numerosi documentari, ultimo dei quali è SHOOTING THE MAFIA, per la regia di Kim Longinotto, presentato all’edizione 2019 del SUNDANCE FILM FESTIVAL. Il documentario racconta LETIZIA BATTAGLIA giornalista e artista, testimone di un periodo storico fondamentale per la Sicilia e per l’Italia intera, quello conclusosi con la barbara uccisione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Post Author: Francesca Ratti

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