Tanabata è una festa di origine cinese, nota anche come Festa delle stelle innamorate, in cui si esprimono i desideri sotto forma di bigliettini da appendere alle piante di bambù.
Festeggiata in tutto il Paese del Sol Levante, il Tanabata Matsuri continua a essere una delle ricorrenze giapponesi più amate. Vediamo insieme la leggenda che ne è all’origine
di Valeria Cudini
Si ringrazia per l’opuscolo esplicativo la libreria Tanabata di Milano
Oggi, 7 luglio, si festeggia Tanabata che, letteralmente, significa “settima notte”. In realtà la festa non ha una data precisa perché corrisponde al settimo giorno del settimo mese lunare del calendario lunisolare e quindi la data è variabile. Per esempio, seguendo il suddetto calendario, quest’anno cadrebbe il 4 agosto.
La leggenda romantica all’origine di Tanabata
È una delle cinque festività giapponesi più importanti (gosekku) che trae origine da una leggenda risalente ad almeno duemila anni fa di cui esistono varie versioni che, però, sostanzialmente concordano nell’identificare il fiume orientale celeste (la Via Lattea) lungo le cui sponde viveva il sovrano degli Dei, Tentei, l’Imperatore del Cielo, la cui figlia passava le giornate a tessere stoffe con cui fornire varie divinità impegnate a servizio di suo padre. La ragazza era talmente assorbita da questa attività da non riuscire neanche a trovare il tempo per prendersi cura di sé; cosicché veniva chiamata e identificata semplicemente come “la tessitrice”.
Raggiunta l’età da marito, il padre provvide a scegliere per lei un giovane mandriano, Kengyû (guardiano di buoi), che si occupava di pascolare lungo le sponde opposte – quelle occidentali – del fiume celeste. Come la ragazza, anche il mandriano passava tutto il tempo a occuparsi delle bestie.
Finì però che i novelli sposi quando si incontrarono per la prima volta, si innamorarono perdutamente al punto da dimenticare completamente la loro vita quotidiana, gli impegni lavorativi e il sovrano degli Dei. Soltanto l’amore diventò l’unica ragione di vita ma quest’esplosione di passione e sentimento non passò inosservata tra i cieli.
Stando alla leggenda ecco che cosa accadde. La mandria di buoi, abbandonata a se stessa, cominciò a deperire e, al contempo, gli dei cominciarono a lamentare la mancanza dei tessuti che la figlia dell’imperatore del cielo aveva sempre preparato con tanta abilità e solerzia.
Il sovrano degli dei, infuriato, non seppe trattenere la sua terribile ira tanto da emettere una sentenza crudelissima per i due sposini innamorati. Tentei decise che da quel momento i due sposi avrebbero dovuto vivere separati.
Allontanati l’uno dall’altra, la situazione non migliorò, anzi. Per i due ragazzi il dolore di stare separati era talmente forte da non riuscire a fare più nulla: le bestie rischiavano di morire d’inedia e l’imperatore rimase senza più un abito decente da indossare. Fu così che il sovrano, disperato, propose un accordo che suonava così: “Se vi deciderete a ritornare a occuparvi delle vostre attività come un tempo, dovrete ancora rimanere divisi sulle due sponde opposte del grande fiume celeste, per un anno intero, ma vi sarà consentito di potervi incontrare una volta soltanto, nella notte del settimo giorno del settimo mese”.
I due innamorati accolsero con sollievo questa proposta e ripresero a lavorare di buona lena. L’attesa pareva interminabile ma il giorno fatidico arrivò. I due amanti si avviarono trepidanti all’incontro ma, con grande sorpresa, si trovarono separati dall’immenso fiume celeste, la Via Lattea, rendendosi conto che non lo avrebbero mai potuto superare. Fu così che la disperazione si stava impossessando di loro, quando ecco apparire una grande nuvola d’inchiostro, uno stormo immenso di gazze, che si dispose a formare un ponte al di sopra del fiume celeste, unendo le loro ali in modo così stretto da permettete ai due innamorati di potersi finalmente riabbracciare.
Da allora ogni anno, la settima notte del settimo mese, i due innamorati si incontrano.
Le stelle Vega e Altair, massima luminosità a inizio luglio
In seguito, questa bellissima romantica leggenda, è stata trasposta in uno scenario celeste ovvero nelle alte pianure dei cieli dove la tessitrice venne identificata con la stella Vega della costellazione della Lira, mentre il giovane mandriano con la stella Altair della costellazione dell’Aquila (chiamata dagli orientali costellazione del Madriano).
Agli antichi popoli cinesi, particolarmente studiosi di astronomia e di fenomeni celesti, è risultato evidente che queste due stelle, che si distinguono per la loro luminosità, raggiungono la massima vicinanza soprattutto nei primi giorni del mese di luglio.
Tanabata matsuri, origini antichissime
Anche in Giappone la festa di Tanabata matsuri risale a tempi molto antichi e pare sia nata insieme al popolo del Paese di Mizuho (nome poetico suggestivo e quasi mitico per indicare il Giappone come un Paese prospero di messi e divino) e sia in particolar modo concentrata su temi agricoli. È infatti il periodo in cui le piante del riso sono in piena fioritura e la stagione in cui è più importante difendere questa coltura da intemperie, insetti, malattie eccetera. Occorre quindi rivolgersi agli dei perché solo essi possono garantire il raccolto autunnale.
Le usanze per la festa di Tanabata
Nel giorno dei festeggiamenti di Tanabata ricorre l’usanza di scrivere i propri desideri su dei fogli di carta colorata, detta tanzaku, e appendere questi desideri sui rami dell’albero di bambù. Come addobbo degli alberi vengono anche appesi dei particolari origami chiamati orizuru.
Il Tanabata matsuri più importante si svolge il 7 agosto a Sendai mentre, nella zona di Tokyo, il 7 luglio.