“LA SCONFITTA DI BOREA”: A PISA LA PRIMA ESECUZIONE MODERNA DELLA CANTATA DI SALIERI

Domani 30 giugno, a conclusione delle celebrazioni del giugno pisano, Pisa vedrà una grande novità musicale: la prima esecuzione moderna della cantata di Antonio Salieri La sconfitta di Borea, dedicata al gioco del ponte. La cantata è stata collegata al Gioco del Ponte grazie alle ricerche di un archivista pisano, Manuel Rossi, nella Biblioteca nazionale di Vienna.

L’eccezionale evento, gratuito, si svolgerà al Giardino Scotto alle ore 21. I biglietti sono già sold out

di Mirella Vitalini

Antonio Salieri

Giugno è a Pisa il mese dedicato agli eventi culturali e alle antiche tradizioni cittadine, come la grandiosa Luminaria per la festa del patrono, San Ranieri (17 giugno), le regate dei quartieri e, la sera dell’ultimo sabato del mese, il Gioco del ponte.

Gioco del Ponte 2022

Quest’ultimo, pur essendo un gioco molto antico, non è stato adeguatamente promosso fuori di Pisa. Non si tratta solo di una carenza attuale, perché – come risulta dall’archivio di Vienna – la corte austriaca intorno agli Anni 70 del Settecento intendeva ripristinare l’antico gioco per arrestare la decadenza turistica di Pisa, che si avviava a diventare una di quelle città del silenzio definite così efficacemente da D’Annunzio. Il tentativo di riportare Pisa agli antichi fasti fu condotto dal conte pisano Francesco Del Testa che, attraverso rapporti diretti con l’imperatrice Maria Teresa d’Austria e con il livornese Giovanni de Gamerra, librettista, fece costante promozione al gioco alle principali personalità politiche austriache.

Maria Teresa d’Austria

Fu addirittura incaricato il famoso Antonio Salieri, maestro di cappella e musicista di corte a comporre una cantata che celebrasse il gioco. Tale destinazione della cantata, dal titolo La sconfitta di Borea, è stata riconosciuta solo di recente grazie alle ricerche dell’archivista pisano Manuel Rossi che ha scovato la preziosa partitura nella Biblioteca nazionale di Vienna.

Manuel Rossi

La scoperta del libretto, scritto per l’appunto dal livornese Giovanni de Gamerra, ha permesso di collocare la composizione nel 1777, a celebrazione del rinato gioco del ponte  svoltosi nel 1776. Il gioco, che mancava da alcuni anni e risaliva al 1568, sviluppando poi diverse trasformazioni, consisteva in una battaglia talora cruenta tra due squadre: una che rappresentava i quartieri settentrionali della città, l’altra i meridionali. I combattenti si scontravano, come avviene anche oggi, sul Ponte di Mezzo (da qui il nome) cercando di occuparlo dopo averne cacciato la squadra avversaria.

Gioco del Ponte nell’antichità

La cantata celebra la sconfitta della parte di Tramontana (Borea) sovrastata (e come potrebbe essere altrimenti?) dalla virtù e dalla gloria rappresentate dalla parte di Mezzogiorno che allude sovrano, ovvero colui che illumina ed è illuminato. Alla presenza dell’imperatore Giuseppe II d’Asburgo Lorena, la cantata venne replicata quattro volte, prima di giungere a noi quasi sconosciuta. 

L’imperatore Giuseppe II d’Asburgo Lorena

Il recupero della composizione per la prima esecuzione moderna si avvale dell’edizione critica sulla partitura viennese del Salieri a cura di Bianca Maria Bigongiali. Inoltre, l’evento è stato promosso dall’assessorato alle tradizioni della storia e dell’identità del Comune di Pisa, dall’intera Giunta, dall’Università e dall’Associazione culturale Vox Humana.

Il concerto, oltre all’orchestra dell’Università di Pisa e del coro città di Pisa, prevede due solisti: Rachel Jane Stellacci (soprano) e Claudio Mugnaini (basso) e verrà diretto dal maestro Manfred Giampietro.

Per chi volesse approfondire è uscito nel 2019 il volume Pisa – identità e tradizioni a cura di Gabriella Garzella e Giuseppe Meucci (Pacini editore) dove si parla della scoperta di Manuel Rossi.

Post Author: Valeria Cudini

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