Recensione in anteprima del film “Tra due mondi” di Emmanuel Carrère

Uscirà nelle sale il prossimo 7 aprile per Teodora Film, il film che segna l’atteso ritorno alla regia di uno dei più amati scrittori francesi, Emmanuel Carrère, e, contemporaneamente, di una delle più apprezzate e affermate attrici francesi viventi, Juliette Binoche.Il film ha aperto la Quinzaine des Réalizateurs a Cannes e, qualche giorno fa, la Dodicesima edizione di Rendez-Vous, il Festival del Nuovo cinema francese, che si svolge al Nuovo Sacher di Roma.
La pellicola si ispira al romanzo-inchiesta
Le Quai de Ouistreham dell’affermata giornalista francese Florence Aubenas, dove si denunciano le estreme condizioni di lavoro a cui sono sottoposte lavoratrici e lavoratori che svolgono le pulizie sul traghetto che attraversa La Manica

di Valeria Cudini

Tra due mondi 07 © Christine Tamalet

Il film Tra due mondi (Ouistreham) ha per protagonista un’attrice che non ha bisogno di presentazioni, Juliette Binoche, che veste i panni di Marianne, una donna misteriosa che si presenta all’ufficio di collocamento, tra decine di persone disperate, fingendosi una moglie abbandonata che non ha mai lavorato e in cerca di un impiego senza troppe pretese, come quello di donna delle pulizie. Marianne viene assunta per svolgere questa mansione sul traghetto che da Ouistreham, il porto di Caen, attraversa La Manica per condurre i passeggeri in Inghilterra.

In realtà la donna è una famosa scrittrice che, per scrivere un romanzo sulle condizioni estreme del lavoro precario, decide d’immergersi completamente in quella situazione senza svelare la sua vera identità.

Tra due mondi 03 © Christine Tamalet

La squadra al lavoro sulla nave, suddivisa in tre turni, deve pulire 230 camere, rifare i letti a castello e il bagnetto per un tempo medio complessivo a camera di 4 minuti. In squadra ci sono solo due uomini che però, dice Marilù, una delle ragazze, “non lavano i cessi perché sono troppo fragili”. Durante il giorno donna delle pulizie, di sera Marianne riveste i veri panni della scrittrice e scrive: “ho le ossa rotte, rifare le cuccette in alto è bestiale, preferisco pulire il water anche se tanti mascalzoni non tirano lo sciacquone”. 

Tra due mondi 06 © Christine Tamalet

Un’esperienza al limite in un microcosmo denso di umanità

Quella vissuta da Marianne sarà un’esperienza al limite in cui incontrerà persone semplici afflitte da gravi problemi famigliari ed economici ma che, pur trovandosi a dover gestire situazioni così complesse, delineeranno intorno a lei un microcosmo carico di umanità dove valori come la solidarietà e l’amicizia sono, forse, le uniche vere leve su cui fare forza per andare avanti.

Nelle relazioni genuine che Marianne intreccia, spicca, con progressione crescente, quella con Christèle, madre single incapace di arrendersi di fronte a qualunque tipo di necessità. Insieme a Christèle ci sono altre figure significative che abitano questa vicenda – teniamo presente che il cast è volutamente composto da attrici non protagoniste -, per esempio Nadège e Justine che recitano addirittura nei panni di se stesse.

Tra due mondi 02 © Christine Tamalet

È stata Binoche a insistere per farlo diventare un film

È stata Juliette Binoche a battersi perché il romanzo della giornalista Aubenas diventasse un film. Dopo diversi anni la giornalista si è convinta e il risultato è, a mio avviso, eccellente. Binoche è perfettamente calata nel ruolo, nel suo travestimento che la mostra come una donna stanca immersa, come le altre – più o meno giovani che siano – in un contesto sociale che sembra non consentire mai una prospettiva di riscatto se non, al massimo, una possibilità di dignitosa sopravvivenza.

Se noi spettatori non possiamo conoscere quanto in realtà ci sia della giornalista Aubenas nel personaggio di Marianne portato in vita da Carrère, è certo che Binoche/Marianne è bravissima a fingersi povera e desiderosa d’imparare tutte le tecniche per svolgere al meglio il suo lavoro e a scoprirsi, inaspettatamente, solidale e amica di quelle donne umiliate eppure capaci di grandi gesti di generosità, di giocare, di gioire e di alimentare sempre i propri sogni.

I quesiti che solleva la pellicola

Il film, rispetto all’eccezionale accoglienza che ha avuto il libro, pone però dei quesiti interessanti che mostrano la complessità della scelta della protagonista/attrice alter ego della scrittrice. Ovvero: non è forse beffa ciò che ha fatto Marianne nei confronti di quelle donne che l’hanno accolta e aiutata e le sono diventate amiche? Lei che si trovava in una posizione così tanto privilegiata da potersi permettere una colf, che cosa ci fa e che cosa può veramente capire di quel mondo fatto letteralmente di lotta per la sopravvivenza?

Tra due mondi 01 © Christine Tamalet

Il mio parere

A prescindere da tutto questo, Tra due mondi mostra la sapiente mano di Carrère e il suo sguardo lucido e partecipe su una condizione sociale che merita di essere denunciata sempre.
La straordinaria Juliette Binoche è una perfetta interprete, sempre misurata e credibile.
La linea narrativa è accompagnata da una colonna sonora che batte all’unisono con le nostre emozioni più profonde sottolineando con forza i punti di maggior drammaticità della storia.

Un film da vedere senza presentarsi con troppe sovrastrutture. Pensate alla storia e basta.

Carrère e Binoche sul set

Post Author: Valeria Cudini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


The reCAPTCHA verification period has expired. Please reload the page.