Recensione in anteprima del film “Guida romantica a posti perduti”

Uscirà giovedì 24 settembre nelle sale italiane il film Guida romantica a posti perduti per la regia di Giorgia Farina, con Clive Owen, Jasmine Trinca, Irène Jacob e Andrea Carpenzano, prodotto da Oplon Film con RAI Cinema, in associazione con Lucky Red e Ibc Movie

di Francesca Ratti

Il lungometraggio è un road movie davvero originale e particolarissimo, che racconta di un viaggio intrapreso da Benno (Clive Owen) e Allegra (Jasmine Trinca), attraverso l’Europa alla ricerca di luoghi dimenticati e attraverso se stessi.

I due sono vicini di casa, senza saperlo e senza mai incontrarsi, fino a quando Benno, ubriaco come al solito, sbaglia pianerottolo cambiando per sempre il destino di entrambi.

Due personaggi diversi ma complementari vivranno un’esperienza comune

Non possono essere più diversi, Benno e Allegra. Lui inglese, sposato, ultracinquantenne alle prese con un gravissimo problema di alcol-dipendenza. Lei giovane trentenne, blogger italiana agorafobica e terrorizzata dalla vita, con molta fantasia.

Li accomuna il loro modo di vivere menzognero e la mancata volontà di cambiare. Ma il fato travolge le loro vite e li porta a fuggire verso posti perduti e dimenticati dove, grazie al sostegno reciproco, i due riscoprono se stessi e il proprio valore.

Il tema portante: trovare un proprio posto nel mondo

ll tema centrale che la giovane regista, Giorgia Farina, qui al suo terzo lungometraggio, sviscera così sapientemente è rappresentato dalla ricerca, da parte di entrambi i personaggi, del proprio posto nel mondo rendendosi conto che l’idea prestabilita del vivere può essere molto diversa da quella vera. E nonostante la vita vera possa essere ammantata dall’ansia e dalla paura del futuro che ci allontana dal presente, non rimane altro che abbandonarsi e viverla.

Clive Owen e Jasmine Trinca in una scena del film

La storia è raccontata tramite un continuo susseguirsi di crescendo personali ed emotivi, che portano i due protagonisti a scoprirsi molto più simili di ciò che inizialmente credevano e a trovare la chiave di lettura delle loro anime.

Anche lo spettatore è indotto a ricercare i propri “posti perduti”

Questo film ha la capacità di risvegliare nel pubblico in sala la curiosità e il desiderio di intraprendere un viaggio alla scoperta dei propri personali posti perduti, proprio come nell’intento della regista.

Una ricerca puntuale dei luoghi da parte della regista

I luoghi scelti per questo viaggio sono stati da lei accuratamente selezionati e pensati, attraverso sopralluoghi e scatti fotografici: la Chiesa di San Vittorino, che sorge a pochi chilometri da Roma, al Km 72 di un trafficato tratto della Salaria; il Villaggio operaio di Crespi d’Adda, nel bergamasco, un vero e proprio mondo in miniatura con la grande fabbrica, un castello, un parco, una chiesa e un cimitero enorme; Château-Thierry, un antico castello abbandonato che si erge su un piccolo promontorio dominante una tranquilla campagna dell’Alta Francia; il Parco Acquatico, un sentiero d’asfalto ormai invaso dalle erbacce, unisce ciò che rimane delle vecchie attrazioni, scivoli enormi ormai arrugginiti,  le piscine, le sagome dei gorilla; il campo militare di Stanford, poche case fatiscenti nella sonnolenta campagna del Norfolk, distrutte dai proiettili delle esercitazioni militari che si svolgono 364 giorni all’anno, tranne il giorno in cui la chiesa celebra la messa per le famiglie di pastori che un tempo popolavano la zona.

Emblematico il contrasto, a tratti addirittura onirico, tra la desolazione del territorio circostante e il calore umano, la fervente gioia che si percepisce all’interno della chiesa gotica di Stanford.

Un cast stellare e una storia originale per un piccolo capolavoro

Contribuisce a rendere questo lungometraggio un piccolo capolavoro, oltre alla bravura della regista, che ha ottenuto nomination e premi ai David di Donatello, Golden Globe e Ciak d’Oro, l’ottima scelta del cast.

Magnifico Clive Owen nel ruolo del presentatore televisivo, ubriacone e in piena crisi di mezza età, che deve fare i conti con la propria vita.

Altrettanto geniale l’interpretazione di Jasmine Trinca, che attraverso la mimica facciale e un sapiente uso della voce, fa vivere allo spettatore tutti i suoi tormenti interiori.

Una menzione speciale, per quanto mi riguarda, a Irène Jacob, qui meravigliosa interprete della moglie di Benno. Che sia protagonista o che faccia solo un cameo, Jacob ammalia lo spettatore, giganteggiando sullo schermo.

Azzeccatissimo anche Andrea Carpenzano, giovane attore italiano di talento, quale fidanzato di Allegra/Trinca. La diversa fisicità dei due attori mette in evidenza anche la loro diversità caratteriale rivelandosi fondamentale nell’evolversi della vicenda narrata.

Non potete assolutamente perdere Guida romantica  a posti perduti, uno splendido film di respiro internazionale, che indaga nella profondità dell’animo umano, con una delicatezza e semplicità davvero uniche.

Post Author: Francesca Ratti

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